IL CAMPANELLO SBAGLIATO

di Gian Carlo Barbieri

Il signor Egidio Campana aveva messo in vendita la sua vecchia Fiat Uno, e aspettava quella sera un
possibile acquirente, mentre il signor Fabio Campana attendeva la visita del fidanzato della figlia per
conoscerlo, poiché la ragazza aveva intenzione di sposarlo. Questi signori abitavano nello stesso
condominio, e sulla placca dei campanelli i loro nomi erano vicini. Ora capitò che la persona interessata
all’auto, complice la poca luce, prendesse la “F” per la “E”, quindi quando venne accolto in casa era
sicuro di trattare l’acquisto di una utilitaria.
“Buonasera, si accomodi, io e mia moglie l’attendevamo con una certa ansia”.
“Veramente? Per me invece è una cosa piuttosto normale”.
“Ma davvero? Non si sente emozionato?”
“Non ne comprendo il motivo, non è certo la prima per me”.
“Veramente? E quante ne ha avute finora?”
“Dunque vediamo di ricordarle tutte… Sì, è la quinta”.
“Oddio, e come mai ne ha cambiate tante?”
“Ma per i soliti motivi: usura, acciacchi, poi io sono uno che si stanca presto, in genere non mi ci
affeziono tanto”.
“Ah, cominciamo bene! Guardi che noi non la pensiamo affatto così”.
“Be’ direi che non sia molto importante, comunque cominci col dirmi di che colore è”.
“Ma come? E’ bianca, di che colore vuole che sia?”.
“Mah, io ne ho avute di tutti i colori, l’ultima era giallina”.
“Cinese?”
“No, coreana, ma mi ha dato un sacco di problemi”.
“Come la capisco: donne e buoi dei paesi tuoi! Vedrà che con la nostra Alessia si troverà subito bene”.
“Ha ha, ma le avete dato addirittura un nome?”
“Ma certo! Perché, quelle che ha avuto come le chiamava?”
“Non sono così romantico per queste cose, comunque “catenaccio”, “catorcio”, “rottame” o nomi del
genere”.
“Ma senti! Questo mi spiega perché ne ha avute tante!”
“Questione di abitudini… Comunque mi dica, quanti anni ha?”
“Ne compie ventuno tra pochi giorni”.
“Accidenti! Ma è decrepita!”
“Cosa? Decrepita? Ma… ma… moderi le parole sa?”

“Suvvia, dite tutti così, poi saltano fuori le magagne. Sappia che io non ne ho avute di più di tredici
anni”.
“Santo cielo! E con la legge non ha mai avuto problemi?”
“Assolutamente, ho sempre pagato tutto regolarmente. Ma mi dica: come è all’interno?”
“Perfetta, piena di virtù, un carattere d’oro”.
“Ha ha, prima le dà un nome, adesso le attribuisce anche un carattere… Lei è davvero un bel tipo”.
“Io? A me sembra che sia lei un po’ strano!”
“Come le dicevo ognuno ha le sue abitudini, ma andiamo avanti: credo non le dispiacerà se le do prima
un’occhiata sotto”.
“Giovanotto, questa è una casa onorata, non se ne parla nemmeno”.
“Aha, allora ammette che ci sono delle perdite!”
“Perdite? Ma di nessun genere; avrà… Come dire? I suoi giorni come tutte”.
“Suvvia, non mi venga a dire che quando ha preso la sua non l’ha ispezionata per bene”.
“Be’… Erano altri tempi e comunque sono cose che non la riguardano”.
“Ma, mi parli dei consumi”.
“E’ assolutamente parca, l’ho abituata così fin da subito”.
“Fuma?”
“Mai fumato in vita sua, ama le cose naturali”.
“Olio sintetico? Mi costerà una fortuna; e le prestazioni? Ci sono? Sono buone?”
“Ma come si permette? Queste cose non le deve chiedere a me”.
“Ma senti! E a chi dovrei chiederlo? Guardi che io sono molto esigente, posso portarla al limite e
andare avanti per ore, fino ad arroventarla”.
“Screanzato! Mi risparmi questi particolari”.
“Bel tipo davvero lei, sa? E ad Air Bag come è messa?”
“Le sarei grato se usasse termini meno volgari, comunque ha la quarta”.
“Accidenti, ben quattro, le altre che ho avuto ne avevano al massimo due”.
“E quante dovrebbero averne, mi scusi? Comunque mi dica sinceramente, pensa di essere in grado di
poterla mantenere?.
“Ma per chi mi ha preso? Certo che posso mantenerla! Mi dica piuttosto se ha degli accessori”.
“Ha parecchia roba, praticamente un baule pieno, ma per i primi tempi sono disposto a passarle
trecento Euro il mese, poi dovrete cavarvela da soli”.

“Favoloso, la prendo senz’altro. Chiedo troppo se le domando di lavarla? Sa, vorrei iniziare ad usarla da
subito”.
“Ma vorrà scherzare? Si lava almeno tre volte il giorno, ma per consumare dovrà aspettare che tutti i
documenti siano a posto”.
“Capisco, ma il passaggio di proprietà è a carico suo?”
“Posso anche pagare il pranzo e il viaggio”.
“Ma lei ha un cuore d’oro, non pretendevo tanto! Se dovesse averne altre sarò ben felice di prenderle da
lei!”
“Alessia è figlia unica, e se la sposa non pensi di fare come con le altre che ha avuto”.
“Sposarla? E da quando le macchine si sposano?”
“Ma come? Lei non è venuto per la nostra figliola?”
“Veramente cercavo un’auto di seconda mano…”
Dopo le dovute spiegazioni e l’arrivo del vero fidanzato tutto si sistemò, i due ragazzi si sposarono e
partirono in viaggio di nozze con l’auto del vicino.

Privacy Policy Cookie Policy